venerdì 25 maggio 2012

Manifestazione per i magistrati G. Falcone e P. Borsellino

Martedì 22 maggio, per la ricorrenza dei venti anni trascorsi dai vili attentati di Capaci e Via D’Amelio, si è tenuta a Cerda una manifestazione dell’I. C. Luigi Pirandello. La celebrazione è stata anticipata di un giorno poiché il 23 molti alunni dell’istituto si sono recati a Palermo per la manifestazione nazionale. Alle 9.30 si è iniziato presso l’aula polivalente con una breve rappresentazione teatrale da parte delle ragazze, accompagnata da un brano eseguito da un gruppo di musicisti diretti dal prof. Testa, la rappresentazione inneggiava ai due magistrati, metaforicamente definiti i nuovi prometeo che portano agli uomini la fiamma della giustizia, successivamente si è tenuto un seminario-dibattito sul tema: “venti anni dopo le stragi di mafia, il valore della memoria, la necessità dell’impegno civico.” Hanno partecipato ai lavori presieduti dalla dirigente scolastica G. Renna: i dottori A. Cicero e G. Spallino venuti appositamente a Cerda per l’occasione, il comandante della locale stazione dei carabinieri G. A. Rubino, il comandante della polizia municipale G. Biondolillo, e l’estensore di questo articolo. I relatori che si sono succeduti hanno esposto ad una rappresentanza degli alunni dell’istituto, una pluralità di punti di vista e di interpretazioni sull’importanza della ricorrenza. Lo spirito di abnegazione e l’esempio di G. Falcone e P. Borsellino, il valore della memoria come lezione di vita, elemento propulsore della cittadinanza attiva per contrastare la mafia; è stato ribadito come la mafia sia elemento parassitario causa di sottosviluppo economico, la subcultura mafiosa origine di degrado umano e sociale. Pressante è stato l’invito agli alunni a sviluppare e custodire sani valori, che gli permettano di impegnarsi a partire dalla quotidianità per un futuro che possa marginalizzare la prepotenza mafiosa. La riflessione su un etica pubblica condivisa, la coscienza critica e l’onestà intellettuale come fondamenti di una società nella quale i ragazzi possano realizzarsi sia come cittadini sia come persone. L’interiorizzazione dei valori espressi nella Costituzione, fedeltà alla Repubblica, rispetto della legalità e convivenza civile. Gli alunni, i cittadini di domani: comprendere, valutare, scegliere. Una scelta che possa essere ferma, senza ambiguità ed ipocrisie, perché essere cittadini e credenti in Cristo è totalmente incompatibile con la mafiosità. L’amministrazione comunale era rappresentata dall’assessore Geraci e dal vice sindaco Liberti.

Alle ore 11.40 il corteo degli alunni comprendenti tutte le classi della scuola secondaria di 1° grado e le classi V° della scuola primaria, con i docenti ed i relatori del seminario, è partito dalla sede centrale dell’istituto, dopo una breve sosta alla scuola materna G. Falcone di via Vivirito, il corteo aperto da due ragazzi che indossavano la toga da magistrato ha raggiunto la villa comunale di via Roma per deporre una corona di alloro (fornita dalla prof.ssa Matassa) presso il monumento ai caduti, prima il richiamo “onore ai magistrati Giovanni Falcone, Paolo Borsellino ed a tutte le vittime della mafia” poi la tromba del prof. Gelardi ha squillato ed è stato osservato un minuto di silenzio, la manifestazione è proseguita con la posa di un nuovo albero (messo a disposizione dall’amministrazione comunale) dedicato ai due magistrati, albero al quale sono stati legati i bigliettini con le riflessioni espresse dai ragazzi, la manifestazione è terminata con l’intonazione dell’inno nazionale da parte dei giovani partecipanti.

“Le loro idee cammineranno sulle nostre gambe” era uno slogan del 1992, se ciò avviene per un giorno all’anno in venti anni abbiamo fatto meno strada di quanto avremmo dovuto, perché la memoria esercitata in un solo giorno è una memoria corta, confido che l’entusiasmo, la gioiosa partecipazione di questi ragazzi e ragazze possa scuotere le coscienze di troppi adulti, cittadini e politici, che esprimono scetticismo o indifferenza su questo grave tema. La sosta alla scuola materna G. Falcone di via Vivirito ha mostrato agli alunni i resti di una immagine di “due siciliani” uccisi dalla mafia, immagine posta nel 1993 ormai cancellata dal tempo e dal disinteresse generale. Emblema di come le nostre istituzioni rappresentative e non, di come noi cerdesi abbiamo saputo conservare la memoria. Si riesce a leggere appena “Palermo ** anno fa”, “eppure ** loro idee stann* vincend*”. Se Giovanni Falcone e Paolo Borsellino meritano la nostra gratitudine, è indecoroso lasciare che ciò che rimane di una loro raffigurazione si sbricioli lentamente come ricordo avvolto nell’oblio. Da parte mia devo ringraziare una bambina di quinta elementare, perché quando si fanno queste manifestazioni si può dare una idea astratta e generica del pericolo che è connaturato alla mafia, soprattutto quando la disonorata società sceglie di non compiere gesti eclatanti, i ragazzi possono ritenere di vivere in un “isola felice”, che la subcultura mafiosa sia a Brancaccio, Corleone e Palermo … insomma dovunque tranne che a Cerda. Dunque questa bambina, negli incontri che hanno preceduto la manifestazione del 22 maggio, dopo aver ascoltato e visionato documentari su ciò che è accaduto a Capaci ed in Via D’Amelio, mi ha fatto una semplice domanda: “ma la mafia a Cerda c’è?” Una comunità che dimentica il proprio passato rischia di riviverlo soprattutto nei suoi aspetti peggiori, dimenticare volontariamente non è meno grave di essere omertosi, sono due modi per guardare da un'altra parte. Ebbene ora questa bambina e la sua classe conoscono per sommi capi le tragiche vicende che hanno segnato questo paese, hanno compreso perché a Cerda non abbiamo il metano, la domanda di questa bambina mi ha fatto comprendere quanto sia facile diventare inconsapevolmente reticenti, mi ha insegnato qualcosa: fin quando ci saranno giovani come questi che vogliono conoscere e capire, il nostro paese ha la possibilità che in futuro le nuove generazioni siano migliori di quelle che le hanno precedute.

Luigi Salvatore Scorsone.

Nota. Bisogna dare atto all’I. C. Luigi Pirandello, visto il breve tempo avuto per organizzare la manifestazione e seguito di una mia proposta Prot. n. 2397/B33 del 4/5/2012 “attività volte alla commemorazione di G. Falcone e P. Borsellino”, subito recepita con fervore dalla dirigente scolastica, dal Consiglio d’Istituto e dall’intero corpo docente, dell’impegno profuso nell’organizzare la manifestazione. In quanto ai costi economici, nessun compenso hanno ricevuto i relatori, l’attività da me svolta è stata di volontariato a titolo gratuito. Per la manifestazione sono stati riutilizzati costumi del P.O.N. sulla legalità del precedente anno scolastico. Non sono stati stampati inviti ma semplici fotocopie, è stata una cerimonia con qualche carenza realizzata con poche spese, un piccolo esempio di impegno civile. L’amministrazione comunale, avvertita qualche giorno prima della manifestazione, ha speso soltanto 40 euro per l’acquisto dell’albero. Spesso non serve avere grandi mezzi ma la volontà di fare le cose.


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