martedì 15 maggio 2012

Marianna un “sacrificio gioioso”.

Domenica 6 maggio si è svolto a Cerda il festival culturale per ricordare la signorina Marianna Del Castillo, più che un semplice ricordo un modo per per proseguire la sua opera. Sentire cantare i bambini dei “giovani amici” non dovrebbe soltanto suscitare una tenera emozione ma anche la consapevolezza che i bambini vanno cresciuti con cura, trasmettendo loro valori sani per metterli nelle condizioni di diventare delle persone complete e dei validi cittadini. È bene ribadire che a Cerda le realtà aggregative ed educative per i giovani hanno un lavoro immenso davanti a loro. L’accoglienza cristiana che va oltre i dogmi religiosi ed il codice di diritto canonico è rivolta alla persona, alla sua dignità, senza distinzioni di razza, condizione economica o di genere maschile piuttosto che femminile, una accoglienza che ha una sola motivazione: l’amore. In fondo il Vangelo è molto semplice e chiaro su questa tematica, in particolare rispetto ai bambini; Mc 10,13-14. Gli presentavano dei bambini perché li accarezzasse, ma i discepoli li sgridavano. Gesù, al vedere questo, s'indignò e disse loro: Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite, perché a chi è come loro appartiene il regno di Dio. Mt 18,10. Guardatevi dal disprezzare uno solo di questi piccoli, perché vi dico che i loro angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli. Mt 18,5. E chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me.

Come seguaci di Cristo dovremmo essere “sale della terra” e “luce del mondo” (Mt. 5,13-14)”. Dunque la signorina Marianna nella sua esistenza terrena, dedicandosi ai bambini ha compiuto un “sacrificio gioioso”, può sembrare un ossimoro, due termini in contraddizione; sacrificio perché occuparsi dei bambini costa impegno e fatica, farlo giorno dopo giorno richiede dedizione ed una immensa pazienza; è gioioso innanzi tutto perché viene dall’amore, 1Gv 3,16 Da questo abbiamo conosciuto l'amore: Egli ha dato la sua vita per noi; quindi anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli. È gioioso perché si tratta di un sacrificio che prima o poi porta frutto, perché non chiede nulla in cambio ma dona gratuitamente. La motivazione di questo sacrificio, ai cinici ed agli scettici può sembrare banale anzi infantile, prendersi cura dei bambini perché sono figli di Dio. Un sacrificio che non ha nulla di masochistico ne di egocentrico, perché c’è più gioia nel dare che nel ricevere (Atti 20,35). Alcuni ritengono che ciò porti all’annullamento della propria persona, ma costoro ragionano secondo la logica della carne non dello spirito, Galati 5,17 la carne infatti ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; queste cose si oppongono a vicenda, sicché voi non fate quello che vorreste. Questo sacrificio è la realizzazione gioiosa dell’animo illuminato dallo Spirito Santo. Così come ha fatto Marianna altri proseguono su questa strada, non è facile ne porta vantaggi personali, è come quel granellino di senapa … un seme così piccolo che produce un albero tanto grande (Mc. 4, 31-32), perché non bisogna attendere passivamente il Regno di Dio ma attivarsi umilmente e concretamente per incominciare a realizzarlo in questo mondo imperfetto. Mt. 13,38 Il campo è il mondo. Il seme buono sono i figli del regno; la zizzania sono i figli del maligno. Non può essere che gioioso un sacrificio che si oppone ai progetti del demonio, che esiste ed opera per dividere, ingannare e portare disperazione, e quanti, purtroppo tanti, non credono nella sua esistenza sono i più vulnerabile. Possano operare tutti i seguaci di Cristo, sotto la protezione del Signore Onnipotente, nella Fede, nella Speranza e nella Carità. Amen.

Luigi Salvatore Scorsone

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